‘bastioni di pietra’
dalla rupe di scisto il levarsi
scheggiati d’alabastro
minacciosi ed oscuri
s’innalzano nel cielo turbinoso
striato di nero
di rosso fuoco al tramonto
cui chiede vendetta
d’una tirranide senza riscatto
che d’oltraggio rifulge
dentro la tenebrosa notte
che i merli trattengono
al levarsi dell’alba
il tempo fuggitivo s’avvolge
schernito nel tremito
che ne sgretola la polvere degli anni
e ne disvela i massi
che il sussulto frastuona
impavido a morire
domani sarà ancora oggi
la notte che l’alba ha svegliato
diradando ossessioni di flutti
che il mare agitato cerca di carpire
antropica volontà di levarsi
fin sopra i bastioni di pietra
che il tormento dei venti
fustiga
sbrecciandone i muri
dacché paura di tormenta
maledizione d’una contrada oscena
lascia pendere l’ultimo impiccato
ma non ha memoria la pietra
porta seco i segni del tempo
né il vento d’urla straziate
nel levarsi continuo di strali
saranno i corvi a mangiargli gli occhi
ancor sia fatta sera
da 'Feudo di sale', raccolta inedita
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