Pubblicato il 06/08/2010 12:00:00
Una bellissima donna vive nel suo isolamento dorato, dedita al suo lavoro ed accudita da un domestico tuttofare, avvolta da un’aura di mistero. Un giorno nella sua vita irrompono un uomo ed una ragazza, con i loro amici quattro zampe al seguito, un grosso cane per lui, un simpatico gatto per lei. Ognuno dei personaggi porta con sé un segreto, ed Elisa sarà l’elemento catalizzante per queste vite, toccherà a lei portare giustizia per fatti avvenuti molti anni prima ma che continuano a proiettare la loro ombra funesta. Svelare di più della trama sarebbe rovinare la sorpresa al lettore, il quale viene portato pagina dopo pagina a raccogliere le tessere del mosaico che mostrerà il suo disegno in modo nitido e stupefacente nelle ultime pagine. Scalisi è narratore autodidatta, molto prolifico, ed ha dalla sua un grande talento nel costruire la trama e svolgerla in modo preciso ed avvincente. Il libro, come nello stile dell’autore, è costruito prevalentemente sui dialoghi fra i vari personaggi, le scene sono edificate con grande perizia, e le psicologie dei personaggi sono tratteggiate con capacità ed in modo realistico. Il romanzo si svolge su diversi piani paralleli in cui la protagonista si intrattiene con gli altri personaggi del libro, rivelando così i fatti del presente intrecciati con quelli del passato. Un ambizioso tipo di costruzione, assai complicato e che si potrebbe ingarbugliare facilmente viene invece svolto con grande abilità da Scalisi, che dimostra la sua capacità di narratore e la sua abilità di romanziere, intendendo con ciò la bravura nel creare una storia originale, ricca di colpi di scena, senza farla sembrare troppo artefatta, tenendo ben saldi i vari fili della vicenda, sino alla conclusione che non lascia nulla in sospeso ma dà una chiara immagine della storia. Le varie fasi del romanzo sono raccontate con chiarezza, senza cadute nel didascalico, a volte forse un po’ troppo colloquiale, con uno stile semplice ed asciutto. “Il mondo perfetto di Elisa” rappresenta senza dubbio una crescita da parte dell’autore rispetto a suoi precedenti lavori, resta ancora qualche tentennamento, ma certi pasticci che rendevano ingarbugliati alcuni suoi romanzi sono risolti assai bene e non ve ne è traccia in questo libro. Resta purtroppo qualche refuso qua e là, qualche frase non perfettamente liscia, servirebbe, insomma, un piccolo lavoro di editing, qualche rilettura in più non guasterebbe, ma credo di poter affermare che Scalisi sia sulla buona strada per una crescita ulteriore. Molti autori meno noti tendono a scrivere libri fatti con esperienze vissute, copiandole pedissequamente dalla vita al libro, oppure si basano su storie un po’ banali, quasi esercizi di scrittura più che romanzi veri e propri. A Scalisi questo non basta, in ogni libro crea una storia nuova, ha una grande fantasia nel creare trame, costruisce personaggi sempre nuovi, le ambientazioni delle sue storie cambiano, le trame non sono mai sovrapponibili. Il fil-rouge tra i suoi libri è rappresentato dallo stile, inconfondibile, dell’uso dei dialoghi, e nella descrizione del quotidiano che colloca la trama del romanzo in un contesto quasi tangibile. All’autore vanno i miei complimenti e la certezza che saprà creare nuovi romanzi che segneranno importanti tappe nella sua carriera di romanziere, ed una piccola, bonaria, bacchettata sulle dita per qualche piccolo errore che qua e là fa ancora capolino dalle sue pagine.
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