Mesta e pensosa in su l’incerta via
è all’imbrunir la giovin pastorella nel far ritorno, umile e pur bella,
al dolce casolar, gioia natia, ove con ansia con attesa pia
sta la sua mamma buona aspettando ella.
Stanca di camminar su l’aspre rocce col gregge che le fa da compagnia
ella s’arresta
e allor copiose gocce dagli occhi scintillanti vengon via.
Son tristi ricordi di chi amor le avea giurato eterno e l’ha tradita.
Ma in lei la fiamma ardente più non muore
e nel’angoscia a Dio supplica aita.
Del giovin cuore innamorato e affranto un serafin celeste ode l’affanno
e nel silenzio rotto da quel pianto
a lei s’appressa quasi per incanto
e con dolci note qual spiritual manna
l’unico amor, sussurra, è iddio e la mamma
Carmela Sciascia (1943)
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Maurizio Sciascia, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.