Una sensazione impossibile. Un difetto incredibile: questa era l’essenza della mia vita. L’assenza della mia vita.
Anamnesi dipendente, nell’accezione filosofica, incapace di scegliere e generare ricordi miei. Infatti non dipendevano da me, ma dagli altri. Capace di immagazzinare solo determinate canzoni, voci, immagini mai di mia volontà ma sempre tramite terzi.
Ricordi selezionati, così li chiamavano al mio paese. Non sapevi come li avevi, non sapevi come arrivavano, non sapevi cosa li facesse arrivare, ma erano lì, ad aumentare di giorno in giorno.
Molti inutili, altri stupendi, altri metà e metà, ma pur sempre ricordi non miei che pian piano andavano a riempire la memoria, rimbombando in essa, e che alla fine a furia di rimanere lì depositati per giorni, mesi, anni si avvinghiavano alla tua psiche diventando parte di te: diventando i tuoi ricordi.
Ricordo volti felici e luci di notte, estati di gioia e tramonti infiniti, baci appassionati e smorfie di scena, immagini sceme ed esilaranti, gente che ride, gente che scherza, gente d’amore e piazze gremite.
Ricordo canzoni energetiche, voci soavi e sfottò celati, rutti, scorreggie e concerti ancestrali, parlate infinite, scuse sentite.
Ricordo.
Ricordo pianti celati, lettere mai mandate, conversazioni interrotte, canzoni affrante e luoghi di pioggia, luci nel buio e volti andati.
E dopo tutto questo, improvvisamente, sparivano. Come se non fossero mai esistiti, come se qualcuno li avesse cancellati o trasportati altrove. Magicamente.
Una volta mi dissero che era questo il nostro destino, immagazzinare ciò che non ci appartiene per poi assaporarlo e goderne nel momento sbagliato, quando di lì a breve sarebbe sparito, come fanno tutte le cose che hanno un inizio.
Forse è per questo che…
-L’avete aggiustato?
-Che marca ha detto che era?
-Samsung.
-Samsung, Samsung… ah si, abbiamo dovuto però formattarlo.
-E non me lo potevate dire? Alcune cose non le ho copiate sul pc, non si possono recuperare?
-Non so, di sicuro saranno rimaste nella memoria interna da qualche parte, ma sono molto difficili da recuperare, io non sono capace. Dovrà rivolgersi a qualcun altro.
- Un po’ come il nostro subconscio…
-Come?
-Niente. Se lo tenga. Me ne comprerò uno nuovo.
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