Se di luna vestita, appesa ad una stella, Il firmamento osservo.
La notte è coperta di Linus, il silenzio lenitivo per ferite.
Per costruire paesaggi alternativi, scompongo le ombre.
Nel vuoto delle voci, nuovi mondi ipotizzo.
Il tg della mia notte, solo rassicuranti notizie trasmette.
Quando in un baleno, la bruna coltre mi lascia
Giunge rosata un’alba che troppo sangue cola
e a fiotti sgorga in amaranto.
Al lamento del mondo, il canto del gallo si fonde.
Di dolore acuminati dardi scaglia il giorno.
Corpi martoriati, in ogni terra disseminati.
Corpi d’acqua gonfi, sul ventre distesi.
Corpi nelle periferie affastellati,
con occhi spalancati e stupefatti.
Corpi di femmina, ovunque! Giustiziati,
colpevoli di non avere rispettato un cliché.
Di dolore acuminati dardi scaglia il giorno.
Sul mercato azionario del mondo, da tempo
le quotazioni della vita umana, sono rapidamente scese.
Irrimediabilmente crollate.
Paralizzate nel sottosuolo, da filo spinato, ossidato.
Io, dal giorno ferita e dolorante,
da sola, proprio, non riesco a sollevarle.
SERENELLA.