Pubblicato il 28/09/2010 12:00:00
Un libro costruito in forma di epistolario, una raccolta di lettere indirizzate alla Jo del titolo, una persona o forse tante, tra quelle incontrate lungo la sua vita dall’autrice. L’epistolario come pretesto per raccontare pagine di vita, quasi un diario, schietto ed intimista in cui Rosa Gargiulo rivive e racconta gli episodi salienti della sua esistenza. Si comincia, com’è giusto che sia, con l’infanzia, le prime letture, la scoperta dei libri, che evidentemente sono rimasti un grande amore dell’autrice. Dopo le prime pagine in cui il lettore potrebbe credere di essere di fronte ad un libro per fanciulli, la narrazione riprende con piglio più critico e dallo stampo decisamente adulto e si vede scorrere lungo le pagine la vita dell’autrice da adulta, l’amore, la maternità, il dolore della malattia, la fede, vissuta con spirito indipendente e scevra da bigottismi. La piccola raccolta si chiude con un delicato affresco di una giornata con gli occhi dell’autrice ben aperti sul mondo che la circonda con i suoi piccoli riti, i sogni e le speranze. Rosa Gargiulo scrive con fare sincero, semplice, privo di orpelli ma andando dritta all’essenziale, esponendo a cuore aperto le sue ferite e le sue gioie, i passi fatti e le soste di riflessione. Le quasi cinquanta pagine scivolano via in un soffio, dando l’impressione di avere un’amica in più che ci fa le sue confidenze e garbatamente ci mette a parte del suo mondo e del suo vissuto. Un libro tenero ed intimo dalla dolcezza tutta femminile, che si legge con serenità e che parla al cuore. L’autrice è insegnante elementare e sono certo che saprà donare ad i suoi alunni l’amore per la scrittura ed i libri, merce tanto rara di questi tempi e sicuramente l’esempio della sua dolcezza sarà un insegnamento importante per gli adulti del futuro.
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