Ricorda, il tuo ventre è tempio dell' atomo
sarcofago, noncuranza a custodia del tempo
e suo nucleo.
Si, fu fatta materia del tuo amare a discapito del giunto
che ancora ti possiede invano, il cielo
nelle stanze segrete di qualche nuvola lontana
e veloce l' assalto più che di pioggia
il fremito di cadere a terra dall' alto
un pensiero che genera i suoi fili come parole al vento
stese al sole ad asciugare la seconda pelle dei vivi
per tessere una trama che ricordi
la scontata storia dell' essere umani fino a prova contraria
fino all' abisso che si veste da mare calmo
nonostante le onde lo persuadano a nascondersi dalla superficie
per mantenere la coerenza interna degli spazi vuoti
di un lungo sognare fino all' alba
che le stelle cancella purchè la notte conservi il segreto
di una memoria incoffessabile e quindi perduta per sempre
fino al prossimo buio secolare di natura morta
mondana, dolce lenire le tue doglie.
Nato per soffrire è il mio rammarico
nato per non avere niente oltre queste mani rarefatte
su pareti di pietra a cercare appigli
quando il gioco che si presta alle parti è di restare immobili
il più a lungo possibile ed io
secondario
non muovo una foglia se non per dirle addio.
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