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Lettere da Donetsk (a Nadezhda) #controviolenzadonne

di Stefano Peressini
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Pubblicato il 25/11/2015 14:58:13

Lettere da Donetsk     (a Nadezhda)

 

Nel breve mormorio

d'un temporale

si lasciano cadere

le ombre della sera

dai tetti scivolosi

all'asfalto delle strade

a sbriciolare l'orma

del fioco balenare

d'una luce diluita

in pozze d'acqua scura.

 

La trovi la città

che non vorresti

nei vicoli vissuti

a respirare tra i rifiuti

e le parole dure

tra cocci di bottiglia

e messe nere

corpi stropicciati

in calze a rete, sirene

taglienti come lame

sulla tua pelle nuda.

 

Dove porta quel tuo

peregrinare stanco

adesso che nessuno

ascolta l'instabile

frusciare dei passi

trascinati all'infinito

lo scendere le scale

accidentate dell'esilio,

l'avvicinarsi al nulla

sovraccarico d'angoscia.

 

     Al di là

     delle tue ciglia chiuse

     c'era una notte

     nuova e silenziosa

     il guizzo d'un sorriso

     da cogliere e sposare.

     Il battito del tempo

     il vento più leggero

     una mano a sollevarti il mento,

     i fiori a primavera.

 

Adesso è tutto scuro,

appeso a vecchie frasi

ai sogni derelitti

e a un conto da pagare.


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