Pubblicato il 07/12/2015 17:54:50
Colpito nel fatal letargo dei sensi. Angusto il canticchiar loquace dell'umile usignolo, triste per lo scorrer del tempo. Dorme nel profondo, l'amore illacrimato il luogo del suo riposo. Amore, che ombra pare, oscurati dalle paure, rapito dai desideri perduti rapito dai piaceri passati esiliato dall'abbandono dell'uomo. Angosciato guardo i siderei lentamente cadenti nel cielo e spero che inalbino il cupo animo.
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