Vorrei tanto scrivere di noi
Vorrei tanto scrivere di noi,
così,
semplicemente,
come fanno i poeti veri
o come i ragazzi,
quando si baciano senza pudore
in attesa di un tram che inizia con il numero 8.
Vorrei tanto scrivere di noi,
di un amore comodo, come scarpe vecchie,
di un amore liso dal tempo
e dall'uso quotidiano,
come la mia giacca chiusa nel tuo armadio,
in una cucina dove due vecchi si guardano
e si accarezzano le dita stanche.
Vorrei tanto scrivere di noi,
di due naufraghi dopo una battaglia campale,
scaraventati su uno scoglio
dall'onda violenta dei giorni,
che si continuano ad ansimare addosso,
sfiniti dalla lotta
e dalla voglia di bocche assetate.
Vorrei tanto scrivere di noi,
di quando c'era una volta in America,
di quel giorno in cui la tua Assenza
mi avrebbe fatto il sangue orgoglioso
e gli occhi lucidi.
Incollato ad una sedia
avrei dipinto la gioia nell'aria,
come arcobaleno dai colori inventati per te.
Vorrei tanto scrivere di noi,
ma le parole sono morte,
la mano è di ghiaccio,
la battaglia è persa,
e gli occhi si voltano per l'ultima volta
verso una sedia che rimarrà vuota per sempre.
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