Pubblicato il 27/01/2016 19:05:36
Da quella finestra Anna, tu osservasti il mondo, lo stesso che ospitava i tuoi carnefici. Lo stesso per il quale ognuno si batteva e che, purtroppo, ancor oggi si batte per vivervi.
Ieri scrivevi la tua vita nel diario in cui racchiudesti la libertà perduta.
Oggi profughi in fuga per una guerra assurda, son ospiti non graditi privati dei pochi cimeli unici beni salvati da un esodo funesto. Così a te capitò e agli altri deportati che furono spogliati di ogni bene, ricordi strappati all’ identità di ognuno.
Hai scritto quel tuo diario, sperando di rileggerlo, quel diario che oggi per noi è testimone diretto, dei sogni tuoi spezzati, ma che purtroppo, ci insegna che ancora non sono bastate le tue parole, per giungere al cuore di chi oggi propone la legge di confiscare i beni a chi fugge la morte e non chiede una seconda volta di morire, nelle azioni meschine di chi li priva dei loro ultimi ricordi, ancorati, forse, a pochi spiccioli o ad una catenina.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Anna Giordano, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|