Pubblicato il 08/05/2025 14:59:21
Di Pasquale Martucci: “Culture immateriali” Lo studio delle espressioni festive nel territorio del Cilento, Alburni e Vallo di Diano, pubblicazione del 16 marzo 2025. Il libro sarà presentato il dieci maggio 2025 alle ore 16,45 nel corso di un evento on line, sulla piattaforma Googlemeet. L’opera di Pasquale Martucci, scrittore, giornalista e sociologo, “Culture immateriali” Lo studio delle espressioni festive nel territorio del Cilento, Alburni e Vallo di Diano, pubblicazione del 16 marzo 2025, rappresenta una rilevante indagine sociologica e antropologica sulle tradizioni festive di quest’area dell’Italia meridionale. L’autore si avvale senza dubbio di tutte le esperienze vissute sul territorio Cilentano con lo sguardo del ricercatore e degli studi di sociologia, poiché il suo modo di osservare le problematiche e le possibili soluzioni concernenti l’utilizzo, la diffusione e la conoscenza delle così dette “Culture immateriali”, si imposta sotto varie ottiche, rendendo il suo lavoro particolarmente ricco di spunti dialettici anche per quanti vogliano in qualche modo interessarsi di queste attività dell’uomo come processi sociali e prodotti culturali, quali sono, appunto, le culture immateriali per il cui significato dobbiamo fare riferimento alla Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale adottata nel 2013. Con l’approvazione di questa nuova Convenzione, difatti, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di Cultura, Educazione e Scienze, ha riconosciuto valore culturale anche a quelle tradizioni, a quei riti, quegli eventi, quelle feste, che esprimono l’identità di una comunità e che non sono riconducibili direttamente a beni tangibili. Vivendo nel Cilento il nostro autore ha avuto modo di seguire costantemente e studiare le pratiche, le espressioni, le rappresentazioni, le conoscenze e le abilità legate al Cilento e ai Cilentani. In quest’ambito il nostro autore segue le tradizioni e le espressioni orali, ivi compreso il linguaggio, in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale; le arti dello spettacolo; le pratiche sociali, gli eventi rituali e festivi; le cognizioni e le prassi che si riferiscono alla natura e all’universo; il saper fare tradizionale dell’area cilentana. Il turista che visiti il Cilento nei mesi estivi, pur interessato alle sagre e in qualche caso agli eventi rituali particolarmente ricchi di espressioni caratteristiche, non riesce a reperire in questi che un momento di relax, mentre il Cilentano che vi partecipa intuisce e incamera dello svolgimento dei riti, il ricordo degli avi e le motivazioni più intime che ne permettono il reiterarsi nel tempo, a volte scontrandosi con quella che è la società attuale la quale tenderebbe a dimenticarle. Il contenuto dell’opera, in cui si esaminano trentacinque manifestazioni festive locali, evidenzia vari aspetti tra cui, l’organizzazione del pubblico, i contenuti simbolico/rituali, il significato culturale, l’aspetto economico e la condivisione comunitaria. Sotto il profilo sociologico lo scrittore utilizza un tipo di metodologia qualitativa in quanto assembla le osservazioni sul campo, la documentazione locale, l’analisi (attuale) che proviene dai social media e dai materiali audiovisivi personali o ricercati allo scopo, al fine di raggiungere la comprensione del modo con cui queste antiche espressioni culturali siano restate vive, conservate e trasmesse di volta in volta alle generazioni successive. Osserviamo come le feste popolari di cui Martucci si è interessato siano importanti anche per i contesti storici e architettonici in cui si svolgono, quali i vicoli, i palazzi particolarmente importanti sotto il profilo architettonico e storico, gli spazi del vissuto quotidiano delle generazioni passate e i ruderi di tempi finiti. Pasquale Martucci è sociologo e ricercatore, con perfezionamento in metodologia della ricerca qualitativa. Svolge da più di trent’anni ricerche nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, con studi su: identità, comunità e vita quotidiana; feste, manifestazioni e forme rituali; tradizioni, religiosità e cultura popolare; territorio e forme di sviluppo; epistemologia dei sistemi e della complessità. Tra le sue pubblicazioni, da citare: Identità cilentana e cultura popolare (1997); Società, comunità e nuove generazioni (1998); Il sacro e il profano (1999);Re frasche re Santu Liu (2000); Le comunità cilentane del novecento (2005); Cilentanità (2008);Memorie rituali (2011); Comunità in festa. Una ricerca su alcune manifestazioni cilentane (2018); Del Cilento e del suo Genius Loci (2023); Identità, Territorio, Soggetti. Le creatività culturali come occasione di sviluppo (2023); Il volo rituale (2024); Identità, comunità e forme evolutive (2024); Comunità fluttuanti (2024); Il bene culturale come processo sociale (2025). Da alcuni anni gestisce il sito: http://www.ricocrea.it. S’indirizza soprattutto ai giovani e al modo in cui si rapportano alle espressioni più autentiche della cultura territoriale, che va studiata e riproposta, partendo da ciò di cui la nostra terra dispone, e cioè quelle bellezze paesaggistiche e naturali, ma anche artistiche e architettoniche, saperi e sapori, abitudini e costumi, di una cultura tipica con una specifica identità. Il libro sarà presentato il dieci maggio 2025 nel corso di un evento on line, sulla piattaforma Googlemeet e vedrà l’introduzione e la moderazione di Ezio Martuscelli, Ezio Martuscelli (Presidente Progetto Centola e Gruppo Mingardo/Lambro Cultura). Interventi: Antonella Casaburi (Scrittrice); Giusi Del Giudice (Direttrice Museo “G. Stifano”); Antonio Di Rienzo (Studioso di cultura popolare); Rita Gravina (Storica); Sergio Mantile (Sociologo, Presidente APS). Durante l’evento l’autore discuterà le sue ricerche e le implicazioni culturali delle feste analizzate. Bianca Fasano, giornalista e scrittrice.
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