AI SIGNORI DELLA GUERRA
Vorrei, Signor, poter ragionar con Voi
che insanguinate il mondo con le guerre
ma se ascolterete quel che dico poi
insiem abbellirete l'alme terre.
Nell'illusion di soggiogar le genti
forse ammaliati dall'eterna gloria
dimenticate il corso degli eventi
coi quali l'uomo scrisse la sua Storia.
La quale insegna che chi ha imperato
recise con furor le avverse vene
e nell'orrido teatro qui disegnato
feriti e morti riempiono le scene.
Intrappolati nell'enorme sacca
son lì stesi i rival della contesa
è calato il buio, fra odor di biacca,
su più vite immolate per pretesa.
E del dramma fan parte tutti quanti
da non distinguer vincitori e vinti
ed è tal che nessun può menar vanti
a men di creder che i morti sian finti.
Stanchi e umiliati dalle privazioni
gl'ignavi tutti, dell'una e altra parte
sopportan cheti mille privazioni
e vedon nel campare la sola arte.
E nell'erebo sciupan i lor giorni,
col passo incerto trascinano le ossa
di corpi smunti, senza più ritorni,
giunti sul ciglio dell'eterna fossa.
Signori, spiegate Voi a chi Vi parla
quale vantaggio si trae da un conflitto
se dalla guerra, a ben esaminarla,
anche il vincitor ne esce alfin sconfitto?
E' inutile seminar terrore
se è già scritto che il terror non paga,
mi pare saggio, da recarVi onore,
cercar a un tondo di sanar la piaga.
Questa dev'esser la vera e sola via
per mediar insiem eventuali torti
e ragionar con calma, mai lasciar che sia
la cieca ira a decidere le sorti.
Perciò Vi prego di scendere dal ring
non siate schiavi di barbari duelli
è nei pensieri di Martin Luther King
che troverete il viver da fratelli.
Sogno allor di veder la Vostre mani
stringersi cordiali fra li sorrisi
che annunciano i profumi del domani
e splendon dolci su i radiosi visi.
Si avvolga poi in un mare di colori
il mondo per un'altra dimensione
nascan spontanei canti, balli e amori
e gloria sia per ogni religione.
Così da ridisegnare il pianeta
in un'Era superiore e feconda,
di abbondanti messi muoia la dieta
degli affamati di questa baraonda.
Ascoltate l'uomo che sempre spera
in un nobile e romantico avvenir,
date voce ai miseri della sfera
e tacete l'armi che li fa morir!
Va canzone e intenerisci 'l core
di lor Signor dall'animo pugnace,
porta al mondo le voci di dolore
che van gridando pace, pace, pace.
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