ti dirò lo sgusciare
tra i secoli
di un gesto,
un'idea che non sogna
mai nessuno
pioveva senza tregua ed era il completo
nubifragio dei pensieri,
tutti mai riempiti di fondali di esistenze,
scenografie allagate di interventi
e baci casti sulle dita
solo un sussurro
privava di senso
il crearsi veloci
l'esperienza ridente
frusciante di grammi
di appartenenza
non ha luogo a spiegarsi nel tempo
né tempo di ordire una via
e ho visto su te
la mia ingenua trascendenza
su te la mia
felice onnipresenza
il mio ricordo dell'avvenire
su te rimpianto cullarmi
e donarmi una voce
la vita è un dolore luminoso
e meraviglia
da spezzare ad occhi chiusi
dovremmo reggere in alto un vessillo
di forma futura
i nostri corpi telai digitali
di nuove righe
capovolti dall'uno al
più e più spalancati
parlasti di cuori e di razza parlasti
con canti ora blatero amore e altre
parti sconnesse impossibili a scindersi
atomi àuguri e
crome
di desideri
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