VIAGGIO ALTRO.
Il treno scivola sulle rotaie.
Urge raggiungere l'oscura meta che mi abita.
La sento nello stridio delle ossa ...
e nell'intenso pulsare delle vene
Avvolta nel lucore lattiginoso d'una luna ammalata
M'inoltro nelle fosche gallerie del mistero
Dove il tempo degli orologi molli si dilata.
La memoria schizza dalle vene indurite coaguli.
La verità dell'istante nuota in una melma viscosa.
Volti dai sorrisi mozzati a rami appesi.
Croci annerite e lorde di sangue.
Da corpi violati si alza esplosione di singulti.
In fondo dove il nero s'incupisce:
mucchi d'involucri d'organi sguarniti.
Uomini senza tempo danzano
intorno ad un fuoco dove la vittima arde
con sfrigolio di carne bruciata.
Odore animale ammorba il tempo.
In macabro rituale
uomini scambiano calici di sangue.
La corruzione posa auree corone
sui capelli tinteggiati dell'orrore.
Sui rami più alti di una sequoia:
le ossa del collo infrante,
dondola il corpo pallido dell'umanità
impiccato da un boia senza tempo.
Collassati: i miei perché si estinguono.
Non Serena.