Lentamente
si fa spazio, sfiorando la tiepida aria
per giungere nei cuori dei fanciulli
che abbandonano al vento vespertino i fogli del sapere
e sognano castelli di sabbia.
Nell'avanzare vivace saluta la mite primavera
e prepara i giorni alla calura della magica estate
dei poeti e delle ginestre
dei girasoli che guardano ad est
e ti ricordano Clizia e il dio Apollo.
Giugno odora d'estate con campi biondi
e succosi fichi e rosse angurie.
Tutt'intorno spande il delicato profumo di colorate fresie
e, notturno, s'insinua il canto di un solitario grillo.
Ecco là:
placida e accogliente
l'immensa acqua marina,
un luccicore invitante e il fresco profumo di alghe e salsedine
complici saranno fra i sussurri di sbocciati amanti
baciati dai raggi del sol selvaggio
che, stanco, riposerà lasciando il dominio della scena all'amica luna.
Giugno,
mese d'incanto
che sul calar della luce mi accogliesti su questa seducente vestusta terra mia
in un dì di festa.
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