Pubblicato il 27/08/2016 13:21:38
Era una gemma incastonata nel diadema dei Monti Sibillini, protesa verso il Monte Vettore.
La rocca medievale con la torre maestosa svettava verso il cielo, in alto, in una giornata tersa e radiosa dai riflessi blu cobalto.
La piazza si apriva in un sorriso di gerani ai balconi, in un ricamo di sole, mentre un'anziana ricamava al tombolo nell'armonia serena delle ore.
E mormorava la fontana una nenia infinita. I giochi per le vie dei bambini, boccioli di colore, il canto della vita.
La rivedo ancora Arquata, ridente e bella, prima che il terremoto spegnesse in tenebra come la notte di San Lorenzo l'incanto tremulo di una stella.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 1 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Marina Pacifici, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|