DOLCE IL RIMPIANTO
Andavam per le terre dei nostri avi
tra boschi fiorenti e acque immacolate,
era 'l tempo che a sera raccontavi
favole d'amore e storie inventate.
Eri la luce e 'l sol de la vita mia,
un fulgido tramonto su in altura
là dove crescono i sogni e la poesia
e l'acque chiare placano l'arsura.
Ma lo stupore del bimbo infatuato
da sguardi dolci al fuoco del camino
s'è perso ormai nel ticchettio ingrato
e nei colori infausti del destino.
Ti colse il sonno eterno a primavera
quando le rose ancor erano spente
nel mentre l'usignolo della sera
gorgheggiava a colui che più non sente.
Mesti sguardi or abitano la stanza
e una prece angosciosa e monocorde
risuona amara e spegne la speranza
zittendo 'l bimbo che or le labbra morde.
Gli par d'udire ancor le tue parole
e riveder nel bosco 'l tuo sorriso
ma la bocca serrata del suo sole
gli strappa dagl'occhi quel paradiso.
Malinconica scende la rugiada
sotto un cielo dipinto di memorie,
dolenti vanno le ombre per la strada
a ricordar 'l cantor di mille storie.
Ora che favoleggi nel blu stellato
rapito da un vento torvo e ribelle,
rimpiango, padre, il dolce passato
e desolato io vo' ... a rimirar le stelle.
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