Il mare e il sangue
Due mari che non si mescolano
È perché le loro acque hanno diversa
Densità
Ma non i miei pensieri che corrono insieme
A questo sogno d’armonia
Di mescolarsi a prescindere dalla densità della legge del sangue.
Ma forse non è così
Il mio sangue e’ come quello di quell’uomo sulla croce
E’ vero che manca anche a me il pane di mia madre
Ma è nostalgia di giovinezza
Non feroce rivendicazione di una ormonale battaglia per
La supremazia su di te.
Alla fine verrà la mia terra a ricoprirmi
Per scaldarmi nell’infinito viaggio senza ritorno
Ma prima vorrei riuscire a mescolare le acque dei due mari
Con te che mi accompagni mentre
Resta nel suo chiuso silenzio chi non vuole
Mescolarsi. Forse paure antiche di perdite possenti
Forse l’ombra proiettata dalla luna piena
Su quel navigare fin troppo tranquillo
Sono come un profugo nella notte
Cammino scalzo
Aspetto e non spazientirti.
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