Ma ti rendi conto, c'è una luce che conduce a chiare sponde
orizzonte, utopia delle cose che non muoiono per sempre
e noi l' attraverseremo con gli occhi ficcati nelle parole
e le mani nelle mani delle monadi del pensiero
con un soffio che vada oltre la meccanica combustibile dei polmoni
perchè mi sei maestro e ti sono allievo
come acqua a quella fonte in cui perdo i sensi se la bevo
e trattengo il respiro, se m' immergo mi battezzi
fino allo scheletro dell' anima
che versa i nostri miracoli nella corrente che se li porta via.
Dei testimoni diranno, dalle rive frettolose, plurali contumacie
che si, hanno visto due corpi galleggiare con il mare che li volle
per raccontare delle onde e delle stelle su nel cielo.
Per andare in circolo, nelle vene della Terra.
Proprio noi, dai margini del Cosmo.
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