La vita è sogno
Non riesco ancora a chiudere i conti con il giorno
Appena trascorso, che mi attraversa un nuovo oggi e rallenta
L’accordo con il Signore del mondo sottile. Attendo il ritorno del gatto
Di casa dalla campagna circostante
Divenuta il suo campo di svago.
Il silenzio mi entra dentro al punto che erode la quiete di questo scenario immobile.
Fa poco freddo, mite inverno. Stanotte fanno fortuna anche i clochard.
In città non mi ritrovo.
Ed ecco che viene a chiamarmi
Per entrare festoso in casa.
Tutto riposa, mi faccio come di pietra
In questa notte di attesa,
Dove tutto appare al proprio posto
Come se fosse il disegno di Dio, e vorrei assomigliare all’Eterno.
Nemmeno un’anima che parli con senso inappropriato sotto questa volta celeste.
Neanche gli animali si fanno sentire,
Come se la vita si fosse fermata.
Ritrovo il senso di appartenenza
All’umano concerto delle nazioni,
In questa pace di campagna, combattuta e sognata.
Anche le parole qui sembra vogliano stare tra di loro
Per raccontarsi, prima ancora di rendersi manifeste
E perdere un pò di senso del sacro che attraversa il silenzio nella città dei consumi.
Invoco la vita tra le mie mani
E tu mi raggiungi accanto, vieni, accendiamo il caffè
E torniamo a sognare.
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