Nella mia testa
Non so cosa ci sia nella mia testa
L’inno del Piave mi adorna d’immagini di giovinezza quando
Le montagne erano la mia casa
L’Adamello maestoso, il Catinaccio, la Marmolada con
La valle dei Ghiacci, la solidarietà che si respirava ad ogni passo
Mentre ancora non conoscevo la tua bellezza argentina
Passo per volare nella infinita dolcezza
Di un abbraccio candido come la neve
Come quella incessante dell’ottantasette
Ancora la ritrovo dentro
Il rifugio Vicenza, il Lagazuoi ,
Non mi lamento per il mio oggi, solo affronto con fatica
Queste tappe in quotidiana salita
Forse nella mia testa c’è voglia di giovinezza
Di parole che lasciano il segno
Di solidarietà profonda come quella tra le montagne
E mentre scrivo la commozione riesce a trattenersi a stento
A volte penso che sei l’unica a capirmi
Quando si è stati in cielo
Si fa fatica a reggere il quotidiano
Dove quasi ti considerano un matto se provi a parlare
Con persone frettolose e distanti,
Che si dicono fratelli nel genere umano.
E mentre trattengo la voce quasi sussurrando nella penna
Lacrime di gioia
Ti vedo come una stella alpina in cima alla rupe dei miei pensieri,
E trattengo ancora la vita tra le mie mani
In un mondo di muri inumani.
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