Tu vieni dalle strade delle palme,
dallo scirocco che scala i palazzi
con un alito quindici gradi.
Conosci come sgomberano i parcheggi,
l'odore dell'ora di punta,
gli ammiccamenti robotici
dei semafori, la litania delle file,
coda di animale immondo che
rintana. Gigantesca lumaca ritratta.
Ma quando vieni a me,
e visiti il mio silenzio,
so che mi strappi.
Alle gole e ai giardini,
alle cose che erano i miei
cinque anni, al terrazzo
con le maioliche, all'elastico
ed al chewin gum, al tappeto di fiori
nel giorno del Corpus Domini.
E dove sono contusa, dove sono
lacera, è là che va la nostra casa.
Con le finestre/ bozzolo schiuse e
la toppa ancora vergine.
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