Mi vogliono ècru,
ritta sul piatto della doccia,
con la schiena in pari,
e i bottoni della giacca ricongiunti alle asole.
Mi vogliono affacciata alle diciassette,
quando la campana manda in tilt il silenzio,
e raccoglie le donne come riso scuro.
Compatta come le cose montate bene,
la frusta nella boule maneggiata
a mo' di scettro.
Loro non sanno che amare
è questa spina, è il sangue
ed il suo invaso.
Che per te ho dimenticato i monti,
ed il ponte sbieco, e la farina
sul bancone del vecchio pastificio.
Un pomeriggio che il sole era
una macina, e puntava la neve per cavarle l'anima.
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