Pubblicato il 10/02/2017 20:22:20
Tu non verrai. Ho irrorato il corpo con le migliori intenzioni, un po' come si fa con certe portate, cosparse di erbe aizza sapore. Ma tu non verrai, e questa triste, inutile, selvaggia aspersione, è un banchetto già marcescente. A piedi e passi, ho raggiunto la solita piazza, ravvivato il sorriso, guardato a destra, poi a sinistra; una volta le stelle erano amiche, e sembrava si fondessero in uno scudo, per accompagnarci fino all'abbraccio. Ma tu non verrai: e pioggia e sole, e afa e rose, e steli e ricci, e neve, è presto. O forse domani. I miei capelli, le dita, amore, una casa, due bimbi. Esagera! La storia, le ossa: sono loro i morti, se tu non verrai.
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