Il Gioco del Mondo
Non riesco a semplificare i pensieri sottili
Che addensano le mie cellule come inestricabili radici
Di incomunicabili percorsi che arrivano da un lontano
Dove,
Un tentativo di declinare sentimenti secondo una scala
Di infinitesimi giochi d’energie, non mi riesce. Sono come la Regina della Notte
Che urla le ragioni del nostro stare insieme
Con una voce di testa nella speranza di convincere anche l’ultimo
Baluardo di cellula ancora dubbioso.
Ma tu sei distante.
Non ti chiedo poi molto, anzi, non chiedo per niente.
Respiro solo l’attesa di incontrarti,
Come un destriero attende il suo cavaliere con devozione. Sono come un mulino
Che gira da solo, in apparenza forte e senza bisogno di niente
Ma senza la forza dell’acqua e del vento
Non riesco a ruotare. Accarezzami, te ne prego
Raccontami di queste panchine dove gli amanti si stringono
In un abbraccio appena sussurrato e ancora viviamo per questo noi,
Trascurato da questo apparentemente ineludibile gioco del mondo.
Tra pietre e vento cresce la mimosa che ingentilisce la mia ossessione d’amore
Mentre scrivo sui muri la mia ansia di ribellione e leggo che la poesia abbraccia
Cio’ che il confine divide..
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