Come il grano dei tuoi canti quando in rime
benedici i segreti della vita ancora in auge
perchè amai
sempre dal verso delle cose controluce?
Come il buio fosse la mia colpa primordiale
di appartenere a tutto ciò che fugge
e non dura la sostanza e il suo passare.
Ho letto parole favolose
che dio benedica le vostre bocche sanguinarie
per il fatto di aggiustare il mio rapporto di equilibri
quando trascorro troppo tempo sull' abisso
che mi vede tornarvi a distanze irregolari
come ago nelle vene delle carni
che trasmuta la materia del contendere
in archivi di pensiero d' aggiornare
ogni volta che il sangue ha fame, tutte le volte che affama.
Due ne ho amate, nella mia vita di versatile codardo
e in due hanno scelto destini da me assai lontani
ma il riverbero delle loro voci ormai domate
ancora mi risveglia da sogni tutti uguali.
Non essere mai abbastanza è il mio marchio di fabbrica
la corrente industriale che attraversa le mie brame
statemi accanto quando anch' io non mi basto a sopravvivere
non lasciatemi andare oltre i confini della notte
da cui si torna come morti senza più niente altro in cui sperare
o grandissime bugiarde, pescate dai miei nomi a piene mani
finchè possa resuscitare a nuova vita come acqua dalle crepe della terra.
Una, nessuna, centomila volte più di sempre.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Adielle, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.