Parole metto insieme ad una ad una
facendole passare per la cruna
disposte in fila come in un rosario
per compilare un mio vocabolario.
Metto per prima la Malinconia
la musa che m’ispira ogni poesia
e la sistemo insieme a Nostalgia
per quanti se ne sono andati via.
Ma prima ancora metto la Bellezza
perché da lei discende ogni salvezza
con l’Armonia che è sua diretta figlia
e perciò così tanto le somiglia.
Solidarietà poi segue ad un dipresso
verso chiunque è vilipeso e oppresso
con la Diversità sì tanto irrisa
che è una ricchezza se di quella è intrisa.
C’è il Silenzio con la Contemplazione
per sentire con forza l’emozione
che prodiga elargisce la natura
nel miracolo di ogni sua creatura.
Ricordo anche il valore del Dolore:
tempera la dolcezza dell’amore
la vecchiaia lo tiene come ostaggio
e ne diventa l’ultimo suo oltraggio.
C’è infine una parola che m’avanza
da sempre mia compagna: è la Speranza
quando sembra che tutto sia finito
mi guarda e mi fa cenno con il dito.
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