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La prima volta che piovve

di Adielle
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Pubblicato il 29/04/2017 04:04:47

La condiscendenza inquieta di una notte d' agosto al calar delle tenebre

fu la sequenza del metodo, con cui la stagione venne, a temporali

e cieli connessi al moto dei pianeti.

Mio padre scese a compromessi.

Mi colse una paura della morte, come fosse prima del tempo, prima

di un qualunque concetto di dio

proprio la prima volta che piovve e mi ricordo

che tornando a casa in macchina, una volpe ci attraversò

veloce la strada.

La furba volpe, che porta fortuna e consiglio nei sogni.

Se devossi sognarti amore mio che non dormi, ti prego, affannati

a portarmi lontano.

Ci sono delle stelle che stanno ad indicarci la strada.

I piedi per terra, colati nel fango.

Si disadorna della vergogna la cerva fuggiasca, nel folto del bosco.

Le foglie lo sanno, aderiscono al piano.

La barchetta di carta in un bicchiere d' acqua è l' unico viaggio

che posso permettermi fin tanto che resto quello che sono.

"Ma provarci è quello che conta" è uno slogan che funziona?

Ho sbagliato la domanda, volevo dire perdono.

La danza che fa perdere il fiato.

Confessa l' anima nel vomito sul selciato.

Una serata galante, il mio compleanno per l' inizio dei giochi.

La futura sostanza di cui saremo fatti una volta

vorrà chiedere il permesso per tornare a guidare in assenza

di navicelle spaziali, i nostri corpi?

Dove sostiamo tra una reincarnazione e l' altra?

E la cocacola zero avrà un' anima?

No, non rsipondere, lascia pure che tutte le domande

perdano d' importanza, chiudi gli occhi, ascolta solo la musica.

Fatboy sleem: push the tempo.

Si muove il collo pure a te e stiamo vivendo?

La fantasia che mi pervada gli atomi. One more time. Duft Punk.

Un po' m' appalla.

Le gingomme balsamiche nell' evenienza di un bacio degli anni novanta

a quanti nella stanza hanno reso i denti più bianchi?

Le lingue di cobalto?

Sorella che mi hai perso per strada, non mi abbandonare un' altra volta

e così la Luna si avvicinò per vedere da dove arrivasse quella preghiera.

E interrogò le maree ma non riconobbe una voce.

A sostegno del coro però una lupa alzò i toni

e allora la riconobbe, anche se dopo il parto non era stata più la stessa.

La confidenza col nipote la conquistò poco alla volta, con effetti speciali.

E vissero felici e contenti fino alla fine del Mondo

che per loro sfortuna, questa volta avvenne solo dopo pochi attimi

dall' essersi ritrovati. Malinconia...

Giusto il tempo di redimersi e provare a fregare la morte

che nemmeno le ossa ci rimasero.

Sul comodino, un pisolino, prima di andare a dormire.

Right here, right now.

E la paura di fallire dietro l' angolo.

Il concerto sguaiato di chi aveva svoltatokkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkrqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqqq, tastiera a gomitata prolungata.

Colpi di sonno, scivolate, occhi che si chiudono

e aggiungere qualche parola  al dettato, sono fasi che si alternano;

di cosa mi parlerà l' ultima sigaretta?

Nella fretta ho perso di nuovo il controllo

e non l' ho premeditato.

Gli argini compresi tra il primo e l' ultimo tiro.

Non conta quello che scrivi se non lo legge nessuno?

Proverò a scrivere bendato e a cancellare tutto

non appena finito di scrivere.

Mal di stomaco, nausea, basterà il divano?

Televisione, telecomando, scegliere canale per un tranquillo sottofondo.


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