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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Ci siamo

Narrativa

Marco Ciurli
Boopen Editore

Recensione di Giuliano Brenna
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Pubblicato il 07/03/2008

Nel libro è narrata l’estate tra la maturità e l’ingresso all’università di quattro ragazzi in un piccolo paese della costa. Per i quattro amici le giornate si susseguono serenamente, tra progetti per il futuro, gite e serate di chiacchiere e bevute. Ben presto però i quattro restano tre, in quanto uno di essi perisce in un misterioso incidente con il motorino; le placide giornate si trasformano in ore amare per ognuno dei tre superstiti con reazioni disparate per ciascuno di essi ma tutte portano allo scioglimento del piccolo gruppo. Ma l’amicizia ha la meglio sulla tragedia ed i tre amici presto si ritrovano di nuovo uniti nelle loro serate di chiacchiere, la mancanza del comune amico sembra però catalizzare in loro un energia sino ad allora sopita, che li porta a prendere più decisamente e saldamente nelle mani i loro destini anche andando contro le decisioni già prese dai genitori. Al termine del libro, che coincide con l’inizio dell’anno accademico, i tre amici avranno preso strade diverse sapendo che comunque l’amicizia che li lega è indissolubile, essendo soppravvissuta anche ad una tragedia. Il libro è molto semplice, scritto con un linguaggio “giovanile” abbastanza scorrevole malgrado qualche piccolo errore qua e là; l’autore è molto giovane e questo è il suo primo libro, che infatti risente di qualche ingenuità ed esita un po’ nello scavare a fondo nei personaggi principali e lascia quelli secondari praticamente a ruolo di comparse. I rapporti tra le persone sono molto semplificati ma, ripeto, essendo l’opera prima di un giovane, mi sembra che tutta la narrazione sia ben costruita e scorrevole e trovo davvero encomiabile che un giovane si dedichi allo scrivere anziché seguire falsi miti o assurdi modelli molto più in voga. Spero che Marco Ciurli continui il suo percorso nel mondo della scrittura con una nuova opera che sia uno sviluppo più maturo e che, con qualche ingenuità di meno rispetto a “Ci Siamo”, possa mettere meglio in luce il suo talento.

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