Sono stati i parenti a trovarla.
Adesso è Il divano a righe
a trattenere il corpo.
Sono trascorsi ben sei giorni
da quando il tempo l’ha espulsa
dalla sua corsa.
Se fosse uscita sarebbe accaduto
al parco.
Sulla sua panchina, quella a destra
della magnolia.
Vicino a lei la busta di latte scremato
comprata al bar dell’Ortensia.
Sarebbe forse potuto accadere,
anche sul prato.
Poco più in là dalla mano sinistra
un rivolo di latte scorrerebbe
nel verde, fino a convogliarsi
in una piccola pozza candida.
Quelli dal passo veloce
non se ne sarebbero accorti.
Emilia invece avrebbe sicuramente
chiamato un’ambulanza.
-Al telefono non rispondeva- giustifica la figlia,
-davo per scontato fosse al parco.-
Nemmeno l’Ortensia, con la testa sempre
fra tazze, tazzine Cappuccini e caffè
non né aveva notato l’assenza.
Sono stati i parenti a trovarla.
Adesso è Il divano a righe
a trattenere il corpo.
Il macellaio è convinto
che avrebbe potuto salvarsi.
La parrucchiera denuncia la solitudine.
Il postino dà la colpa all’indifferenza.
La figlia con loro, è invece assai
clemente.
Lei sembra avere le idee chiare
sul colpevole.
Telefona alle pompe funebri .
Dopo, fra una lacrima e l’altra
accusa il destino.
Serenella Menichetti.