La forma contratta del cosmo nella stanza è una tua foto di spalle
mia calendula, conchiglia che hai il mare d' inverno come innesco
sullo sfondo grigio-sabbia di un deserto coltivato.
Con tutti quei presagi che conducono le onde
come solo certi ricordi laboriosi sanno imitare nei passaggi.
E' così che tu per me sei vera, nel finale di giornata.
Vai e vieni oltre ogni possibile calarsi, in metamorfosi accurate.
Quando, dimmi quando il fiume avrà la sua rivincita nel disfarsi
e le stelle cadranno. Tutto il cielo contenente non può pretendere
di contenere anche lo sguardo con cui l' assembli in varchi d' infinito.
Eppure si riempie dei tuoi occhi diradati,
per avere coscienza di certi addii quando li chiudi,
su di me e sull' appena conosciuto; vuoti custoditi con l' inganno
modesto contributo d' interpretazioni per la carena delle nuvole.
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