Occorre scegliersi l' adagio per interpretare a tempo
questo scorrere liquefatto che si avventa
e poterlo chiamare vita scartando l' inesistente
Se taci puoi ascoltare le voci di piccoli dei
nascosti tra le foglie degli alberi
sterminatori di voli confusi
Impostori tra i lumini accesi istigano la neve
a insegnarti a cadere poi contaminandosi
si sciolgono in refusi
Le vetrine del corso garbatamente se ne fottono
e auspicano un natale coi fiocchi ai disoccupati
e alle cariatidi del borgo
L' albero in piazza anche quest' anno è offerto dalla banca
lo pagheremo a rate in estate con le tasse
sul consumo di sabbia bagnata
Il dolore che inchioda usa immaginario difettoso
colpo d' occhio edulcorato
da ogni possibile gioia sollecitata
Così ti scordi di quando ci baciammo sotto la pioggia
di quando il cane mangiò la torta
e soffiasti le candeline dalle sue zampe
Per il compleanno dei nostri tremila anni
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