Epifania.
In questo luogo si scioglie il tempo
E lo spazio s’allarga a’ pensieri, attardati
Ad immaginare il notturno di luna piena.
La chiave, Chopin. Intanto il furore del giorno s’acheta.
Ti vedo stendere lenzuola come abbracci bianchi. Sul filo un equilibrista,
Disegna passato e presente.
Il merlo sostava lungo la nostra siepe.
Con il suo becco arancione - giallo, pareva
Messaggero di neve, splendido nella sua nera livrea.
Nel nostro amore c’era un intero paese
Come fosse un presepe,
Dove l’aria buona è di nuovo e di antico:
Un messaggio rinnovato e senza fine.
Non c’era niente nel nostro amore prima,
Ne’ tu ne’ io, né figli o parenti o genitori,
O Terra.
Tu di la , io al di qua di una sostanza che ci accomuna al mondo,
Fatti di acqua e non di buio.
E non riusciamo ad abbandonarci
Uniti l’uno all’altro, non ostante.
Ci cerchiamo con la disperazione espressa in un bacio
E quante volte abbiamo maledetto insieme
Questo amore che ci collega
Ma salendo vicino alla torre dal poggio
Insieme volge il guardo nostro
Alle montagne innevate, alla verde pianura,
Ci incontra negli occhi, sospesi per un attimo felici
Di essere ancora meraviglia l’uno per l’altro.
Da quel dolce giorno al porto
Ho riascoltato il mormorio della speranza,
Dolce come l’Epifania oggi.
βγαινω στην επιφανεια , vengo in superficie.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Carlo Rossi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.