Armando Bettozzi
Ciao, Armando!!! Contento di trovarti qui per caso.
Posto la mia poesia in risposta alla tua L'Uomo forte, come già su Poetare.it.
Abbassar l’arme, già, amico caro,
è cosa a me lontana: ancora sparo!
L’ArmandoSalvatore in bella chioma
(in risposta alla sua “L’uomo forte”)
No…nu’ starei a ddì “o morte, o Roma!”
ma “Roma e Italia!”…Tutta ‘n’ artra cosa.
E poi…ancora nu mme sento in…coma
E puro te…ancora sei ‘na rosa!
Un po’ sfiorita, sì…ma co la chioma
ancora su p’er gambo…E assai spinosa!
Ché stai a pungicàmme…!...Ma st’ idioma
co tte l’uso…a ‘na magnera affettuosa.
Me piace er mônno, sì, ma…sò itajàno,
in primis…Ma ciò amichi colorati…
Er che è normale, Armà…te pare strano?...
Vorébbe un mônno in santa pace, e bbèllo…
Ma ‘n vòjo chi…ce vò vedé…affossati…
Tu…cerchi ancora…farce-côr-martello?!
Comunque, sia, Armà,
nu stàtte llì a angustiàtte p’er pisello!
Penz’a…quante n’ha ffàtte già…ululà!
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“A Ro’, ma tu perché vòi l’òmo-forte
si già d’òmmini forti c’è ‘r pienone…?!...
Sortanto che…sott’a ‘n certo pennone
se làssa côre…e vann’a brija sciòrte…”.
“Ómo forte ‘n vòr dì…quer che je pare…
De “rendita” ‘n se pò campà in eterno…
Chi te dice ch’è estate quann’è inverno
te va strozzànno côr un bèr collare…
Ma…st’ òmo-forte…a chi je fa paura…
Se sa…! E finché dura…je fa verdura…”.
Armando Bettozzi - 14 Giugno 2017
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da: Poetare.it del 14 Giugno 2017 (pagina “poesie del giorno”)
L'uomo forte
Al mio amico Bettozzi che gli frega / se arriva uno con martello e sega?
Se poi da colpi in testa o suoi coglioni /lui a Ostia è steso sotto gli ombrelloni.
Tanto lo so che lui vuol l'uomo forte / vuole urlare d'accapo: “O Roma o morte”.
Ma anche lui ormai non ha vent'anni / e come me sarà pieno d'affanni.
A marciare non ci potrà più andare / e gli manca anche il fiato per urlare
e chi verrà, se vuole comandare, / coi soldi i conti dovrà poi sempre fare
perché non basta solo il manganello / senza lire manco più canta l'uccello.
E quello che tanti hanno tra i calzoni / da un pezzo sta dicendo le orazioni
e sperano sol che, volendo dio, / gli canti ancor per qualche rondinio
ma anche su questo è poca la speranza / perché ormai si gonfia sol la panza
che riempiamo di riso o maccheroni / perché dormienti sono ormai gli ormoni.
Per cui stammi a sentir, ormai di “Armando” / abbiamo il nome, il resto è “disarmando”.
Donnas 12.2.2017 - 12,18)
Salvatore Armando Santoro
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