Pubblicato il 07/04/2018 13:00:33
Amo vederti arreso alla gioia tra le ciglia e le vette nel vano aperto dell’estate come a cogliere more, persi noi lontani dai condomini. Lingue morbide, risa azzurrine nelle braccia troppo larghe di questa poesia al presente fantastico dalla voce trascesa a fil di pelle. Il prima e il poi che esce dal silenzio le stesse cose, intatte da accaderci una nell’altra via dalla terra. Nel dire vieni, attesa molle di ossa al profumo d’orme.
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