Armando Bettozzi
Fatti, una poesia
Le vicissitudini di un grande partito, da primo a ultimo (com’è successo ad altri…per ora, almeno)...
Un esempio di come gira la ruota in tutte le sfaccettature della vita…
"Il party di un partito … partito"
Lo spartito può essere anche bello,
ma suonare sempre quello alfine annoia,
essendo troppo musica di parte,
ché l’arte – dicon sempre – si rinnova
(ma sol se il suono è un suono monocorde…).
Che guai! se poi qualcun davver ci prova:
parte la scomunica!...
Il che non si comprende neanche in parte.
E infatti tanta parte non comprende
il dictat dell’unico spartito…
Certuni han preso parte a un mogio party
dove c’era un partito, a parte messo…
per quel particolare
che porta a spartire
in parti uguali quello che non c’è, o che non si può
e che dovrebbe portarlo il parto,
che resta – però - solo…eterna gravidanza.
Infatti, se non parte quel che tutto fa partire,
cioè il parto, il parto non parte e non porta
quel che andrebbe ripartito.
Da qui: il party mogio del partito
che ha perso la partita,
con tutta la sporta di apporti che aveva.
Dopo il party si son tutti appartati
in cerca di reperti
che non si son potuti reperire,
forse portati a un porto donde son partiti…
Eufemismo per dir che – proprio - son spariti…
Ma, di antico, qualcosa era rimasta:
del “ddt” anni 68’, e gliel’han porto.
Però han liberamente declinato, e sono ripartiti.
Armando Bettozzi
7 giugno 2018
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