Fame di vita
Sono sempre stato affamato di vita
Di scoprire un intorno di opportunità
Anche adesso
Mi ritorna il senso della ricerca
Nonostante sia stato fermo con il mio risotto
Alla pescatora. Ho cavalcato il mondo
Anche con le tue gambe
Insieme
Cercando, forse invano, di non spezzare
I nostri cuori
Il tuo di madre, il mio, forse, di vento.
E quante volte abbiamo bevuto dell’acqua degli oceani
Senza quella sensazione dolce di appagamento
Del lavoro compiuto
E sono così passato attraverso la follia
In un ramo caduto
Galleggiando spesso tra le nuvole
Nel tentativo di riparare il dolore
Per un gesto distratto
Adesso la mia ombra rivela la mia figura
In un sottile alito di vento
Che ci trova ancora insieme in questo lago
Anche se non mi ami piu’
Forse
Ma mi conforta ancora sentirti vicino
Udire la tua voce
Abbracciarti in un momento infinito
E questa mia figura
Che se ne va nella pioggia
Non è per sempre, mentre aspetto il Natale
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