Marco Polo errante
Se tutto in questo mondo non è che illusione
Non mi resta che un sogno.
Sognarti in mezzo alla nebbia che sale dal fiume
Al cielo in questa stagione.
Ricordi di particelle in scambio
Tra anime profonde,
Luci che passano sciogliendo il tessuto
Dei veli di cera
Che abbiamo davanti.
Il futuro immagino in te,
Nella ricerca di una inusitata magrezza.
Ti raccolgo come spiga di grano
Frumento che imbiondisci i campi a giugno
Festa del pane quotidiano
Festa di noi poveri
Che ogni giorno lo desideriamo.
Talvolta la sera
Mi rifugio in un angolo
Sulla sedia davanti a casa
In gioiosa attesa di te.
E mi ritrovo Marco Polo
Con la nostra casa aperta a tutti
E a questo viaggio nell’ignota vita
Che chiamiamo futuro.
Invitami al tuo banchetto
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
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