Fatti, una poesia
da Meteoweb.eu, 23 Dicembre 2018
LaPresse
“Il terzo Natale dopo il terremoto ci consegna da una parte la chiusura della fase emergenziale e dall’altra l’enorme difficolta’ a far partire la ricostruzione, in particolare quella pesante e pubblica”: è quanto dicono, all’ANSA, i sindaci di Norcia, Cascia e Preci, analizzando il momento che stanno vivendo i tre paesi umbri più colpiti dagli eventi sismici del 2016.
“Per Norcia – dice Nicola Alemanno – è’ il Natale piu’ difficile...adesso si avverte molta sfiducia. Ci attendevamo – aggiunge – segnali importanti sia sul fronte della ricostruzione, sia negli aiuti alle imprese, ma cio’ non sta accadendo...”. Pietro Bellini di Preci, rimarca la “necessita’ di snellire le procedure e implementare il personale negli Uffici speciali per la ricostruzione cosi’ da sveltire l’iter delle pratiche”. Il sindaco della citta’ di San Benedetto torna anche a ribadire l’urgenza di dichiarare le zone terremotate come “aree svantaggiate cosi’ che le imprese possano accedere ai contributi comunitari previsti. Questo – conclude – permetterebbe agli imprenditori locali di continuare a scommettere ancora su questo territorio”.
Il più pessimista dei tre sindaci della Valnerina terremotata è Bellini di Preci: “Dopo oltre due anni dalle prime scosse siamo al disastro e al caos totale. Se la fase dell’emergenza è stata gestita nei tempi e nei modi giusti – dice – quella della ricostruzione e’ all’anno zero e per di più vedo scarso interesse a livello politico”. “La gente è demoralizzata – aggiunge Bellini – per mandare avanti una pratica servono mesi, in tutto questo tempo a Preci siamo riusciti ad autorizzare solo 8 ristrutturazioni, serve un deciso cambio di passo”.
Dove sono le voci sempre pronte a farsi ben sentire di certi personaggi pubblici...?...
Quanto può essere...astratto...l’antirazzismo-razzista...Quando il - da quello inteso - “razzista” dice: “Prima gl’Italiani” non dice: “Solo gl’Italiani!”. Mentre l’antirazzismo-razzista dice: “Prima gli altri”...e basta. Sembra sentirlo dire:
Teremotàti...Bòn Natale!
(e, magari...aiutate...)
Dopo er bòtto tremendo e lo sfacelo,
e quer tremà infinito de la tèra,
e lo sparì de tutto quer che c’era
da métteje tristezza inzin’ar cèlo,
lo stato è côrzo...ha ffàtt’er piagnistèo,
ha ffàtto du’ promesse...Ed è...sparito...
ché da vicino, er dramma l’ha ‘mpaurito...
e ha lassàto tutto a...domine deo.
In quant’a llui - o a chi pe llui - er caso
pò aspettà...“Sì!...È e terzo Natale, già,
ma vedi...vòi métte a dàsse da fà
ner métte anima e...tasca pe er...<travaso>
che pe noàntri è la sola cosa degna?!
Che?!...Er teremotato nu’ sta più in pace...?!...
E che potémo fàje: ce dispiace,
ma...er morto giace...e er vivo...embeh...se ‘ngnegna...”
“Ciavémo àrtro da fà...che ve penzàte...!...
‘N volémo passà mica pe razzisti
a penzà a noàntri, e nno a quei...pòri cristi...!...
Anzi...teremotati!...Su!...Aiutate!...”
Armando Bettozzi
25 dicembre 2018
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