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Mirabilia

di Stefano Verrengia
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Pubblicato il 29/01/2019 11:58:36

MIRABILIA

 

Non sapremo mai se nei boschi

Dei sogni conosceremo

Un albero dai frutti dolci

Come il silenzio.

Penso ancora a quel vento

Che faceva cigolare i rami,

quella terra sotto la mia schiena,

quel cielo nei miei occhi,

la bocca vuota ma felice.

Fra le foglie si nascondeva il sole,

e dal mio promontorio

la musica del mare

mi cullava come una imbarcazione

fra le onde sconfinate.

L’immenso si nascondeva fra le cose,

i fiori si chinavano al vento

come tanti sudditi

che si chinano al loro padrone.

Temerario, non avevo paura

Di affacciarmi dal precipizio

Sul mare,

di vedere il sole

che si rifletteva

e faceva quella distesa

un letto d’oro

dove vedere assopite

le proprie angosce.

L’infinito si stagliava

Sotto e sopra di me,

e come un gabbiano i miei

occhi folli

volavano verso l’orizzonte,

incuranti, verso il ciglio del mondo,

sperando di cadere in un sogno.

E non volevo altri miracoli,

se non il cielo nei miei occhi,

la bocca vuota ma felice.


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