Terranova
Gela la terra quasi all’alba.
Come libro di marmo,
Una cattedrale antica,
Rappresento la nostra storia.
Migliaia sono i pinnacoli
Che abbiamo innalzato per frangere il vento
Della storia.
Non ho mai smesso di camminare
Verso le mie radici
Di accoglienza e condivisione ,
Mentre vedo mezzo vuoto
Il mio bicchiere quotidiano di latte.
Non sono mai stato un sanguinario
Nè ho dormito come un profugo
Da te,
Con la valigia in mano.
Aspetto ancora il fuoco dei tuoi fianchi,
Che torni dall’esilio l’amore,
Mentre il silenzio fra noi è il vero velo.
E vengo per portarti la mano.
Forse è dall’infanzia che ti cerco
E aspetto che si apra la rosa
Mentre la terra gela all’albeggiare.
E cerco di disegnare ancora
Una mia nuova terra con te.
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