Pubblicato il 10/03/2019 09:48:27
abito dove il bianco cristallo di polvere mi solleva piuma sulla terra battuta senz’altra memoria che il bianco alchemico di orchidee e musica sordo per mano tua che emana il limbo fermo degli oggetti. una grazia già di vibrisse nello sfiorare eremi eterni. fino a rapire il vuoto quel prato di altezze e una lamina muta attraversa il sempre degli occhi. è la luna che si abbraccia nella cruna lontana, di adorazione/affezione – l’altro limite, altissimo.
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