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Grande come....

di Caterina Nicoletta Accettura
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Pubblicato il 25/01/2010 09:22:44

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Grande come il mare, come il mare


Qui c’è un amore, grande come il mare_

E’ stato tutto cosi’ breve e cosi’ bello, vorrei ripercorrere le tappe di questo amore,anche se nessuna espressione riuscira’ mai a definirne la bellezza e la grandezza.
Ancora mi ritieni tua,ancora ti sento mio.
L’amore non si puo’ spiegare, si puo’ solo vivere e a volte porta in sé tante contraddizioni fuori di ogni logica.
Patemi d'animo ed improvvise fuggevoli momenti di gioia.

Eri tu l’albero ero io la foglia,le radici erano salde, il sentimento immenso , eppure e’ finito.
Come e quando, non ce ne siamo accorti, eppure e’ avvenuto ed e’ stato molto doloroso.
Vedi, tu mi passi accanto ogni momento come una farfalla che mi vola intorno, si posa sull’angolo della tastiera ed io capisco che in questo momento tu mi stai pensando, che forse parli di me con qualche comune conoscente e ti vengono fuori parole di affetto, come molti mi dicono,di stima profonda, eppure io lo so che tu hai paura quasi di questo sentimento che ci lega e vivi parallelo alla mia vita come un custode fedele, ma non ci incontriamo se non per qualche avvenimento ufficiale.
So che non sei felice senza di me,, ma non eri felice neppure con me, una felicità’ a sprazzi, subito cancellata dal timore di fermarti ed osservare fuori e dentro di te.
Non hai mai cercato di fare chiarezza nel tuo animo, o semplicemente era questo che volevi, un porto sicuro,un rifugio segreto, sapere di arrivare ed assere accettato sempre e comunque.
Succede molto piu' spesso di quello che si possa immaginare.
Ho cercato di seguire questo ritmo ,questo continuo ondeggiare ma per me era destabilizzante, mi dava un senso continuo di provvisorio,di precario ed alla fine con i nervi a pezzi ho ceduto,mi sono arresa e non ti ho cercato piu’, anche se ti trovavo puntualmente nei miei pensieri, nei libri che hai lasciato a casa, nelle tue cose ancora nei cassetti, nel mio cuore soprattutto che e’ legato al tuo ricordo, ai tanti anni trascorsi insieme,ai progetti, a momenti felici che affiorano ed ancora mi fanno fremere ed impallidire.
Non posso dire che vivo senza di te, ma solo che sopravvivo e la luce dei giorni e dei momenti "nostri" scoppia all’improvviso, come un fuoco d’artificio,e scende a gocce lungo il cielo terso del ricordo,per far riscontro ad un mio improvviso sorriso.La vita mi ha deluso profondamente.
Nonostante le molte illusioni e fede.
Vedo che poco e’ rimasto della donna di ieri
Mi manchi molto e nonostante abbia altri affetti ed interessi, il vuoto lasciato da te lo sento e lo vivo quotidianamente.
Certamente avro' altri dolori, ma il vederti andare via e' stato un distacco molto sofferto.
Il tuo volto giganteggia su tutto, come quelle maschere delle tragedie greche che tu ed io amavamo tanto vedere insieme tutti gli anni.Mi mancano sai.
La nostra storia mi rimanda solo momenti belli forse falsati dal ricordo,ma comunque e’ cosi’.
I nostri figli non fanno altro che acuire questo senso di pena profonda e di appartenenza di la’ di ogni conflitto e la nostra unione e’ visibile in loro.
"Noi siamo due chicchi di grano sbattuti dal vento"
mi dicevi scherzando ed il vento soffio’ forte, ma non ti allontano’ che per poco.
Sei tornato da me e vivi con me.
In ogni attimo della mia vita, io resto tua moglie, per sempre.
Il noi ci unisce e ci condanna a camminare insieme per sempre in una tempesta che non finisce mai e ci consente soltanto qualche breve sosta.
Non mi chiamavo Sara allora ,il mio nome voglio sia soltanto tuo, anche se spesso mi vezzeggiavi e mi chiamavi con vezz teneri, mi tenevi sempre per mano e avevi verso di me un atteggiamento protettivo,quasi paterno, che oggi mi sembra bello, ma allora mi soffocava del tutto.

Piu’ tardi forse lo avrei rimpianto, quando le lunghe sere scendevano minacciose su di me,
condannandomi al silenzio e alla solitudine.
Ero abituata alla tua presenza ,che amavo, temevo anche, perche’ improvvisamente gli scoppi d’ira mi terrorizzavano e la violenza della tua collera.
Non ho mai capito il perche’, sembrava che tutto ti desse fastidio,diventavi cupo, mi guardavi con disprezzo ed io non capivo se non che era il momento di sottrarmi alla tua insofferenza.

Forse ero troppo giovane per capire, troppo sola per confrontarmi con altri comportamenti, troppo inesperta per comprendere che c’era in te il magma di quella terra rovente da cui provenivi.

Forse e' l'amore nostro grande come il mare nato sulle rive dello Jonio, che conosce mutamenti improvvisi che ci sorprendono.
Non lo so, credo di avere impiegato tutta la vita per difendere la cittadella.

Bene o male, chi puo' dirlo?

Ho cercato di tessere una coperta calda e grande per proteggere tutti noi.
Non ce l'ho fatta. E' venuta corta.
Qualcuno e' rimasto fuori, a malincuore

___________________________Nicole
























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