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nella nebbia

di Flaminia
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Pubblicato il 30/01/2008

La nebbia è una cosa strana!
Parlo della nebbia vera: quella così fitta da tagliare con il coltello.
Vengo da un paese di sole e incontrare la nebbia è stato curioso ed emozionante.
La prima volta che ti ci imbatti ha un fascino misterioso, la puoi toccare e allo stesso tempo sembra irreale. La guardi stupito cercando di uscirne e ti ritrovi inzuppato come un pulcino. All’inizio quando non sei abituato a vederla tutti i giorni ti senti avvolgere come da un’insolita calma silente, ma quando la vivi più spesso diventa lentamente monotona finchè un giorno inevitabilmente si fa pericolosa perché ti inganna e ti smarrisci.
La nebbia l’ho conosciuta incontrando te e nella nebbia ci siamo uniti come coppia ed è stata la cornice perfetta del nostro faticoso percorso insieme.
Ha nascosto le mie lacrime tutte le volte che ho pianto e i lamenti del mio cuore quando soffrivo,
ha attutito la voce degli addii e il rumore del treno in partenza che mi portava via,
ha ovattato il suono delle catene trascinate dai nostri passi stanchi,
ha confuso il sogno della felicità con la cruda realtà,
ha sfumato nel suo torpore i tratti felici del nostro percorso.
Ma a rileggere tutta la nostra storia sono anche grata a quella nebbia che è stata rassicurante e senza eccessi ha saputo dare tepore al nostro amore, lo ha protetto dai raggi accecanti del sole e dal freddo gelido dell’inverno, rendendolo unico e privato.
E’ proprio tra le maglie insidiosi di quella nebbia che abbiamo costruito un amore invisibile agli occhi del mondo lungo 7 anni.

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