Pubblicato il 26/07/2019 08:47:47
Sto sveglia sulla lontananza - è lampante: che poi ritorna al posto che occupava sempre
qualcosa di speciale qualcosa di normale presenza volto odore
la chiara scrittura del quotidiano malauguratamente come palla di carta messa a tacere nel cestino
C’è il poster di cento anni ha la faccia del sole e un sasso da lanciare al mare la grande sfida alla gravità e subito l’abbraccio, dove specchiare gioie di fragili cristalli
Sono vecchia – ho cento anni germogli da poco nati sono legni le braccia hanno lasciato giri di collane
il collo è un orfano è la gruccia senza camicia
come sarebbe facile se fossi te (darmi la mano quando esci dallo sguardo)
Poesia edita in "Canti di carta" © Fara Editore 2017
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