"Beati voi quando v'insulteranno,
vi perseguiteranno
e mentendo diranno ogni sorta di male
contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli."
Matteo (5, 11-12)
Proseguendo il cammin di mia vita
mi ritrovai un mattin di fine estate
in una riva dell'isola avita.
Ero steso sulla spiaggia solinga
incastonata tra fiume e boschetto,
fra mare e cielo di color pervinca.
Ed in questo terrestre paradiso
col suon della risacca e dei gabbiani
io mi addormentai con un sorriso.
Nel più bel sogno della vita mia
mi apparvero il mio Angelo Custode
e la mia Madre e Musa: Maria.
Era forte e bello l'Angelo mio,
il quale salvaguarda con amore
la persona affidatagli da Dio.
E la Theotokos era uno splendore.
Tutta la sua figura irradiava
la luce dell'immacolato cuore.
Ambedue m'indicarono il sole.
Potei fissare l'astro che ruotava,
pulsava e aumentava la sua mole.
Le mie guide presomi per mano
mi elevarono leste verso il cielo
e penetrammo nell'astro sovrano.
La lor guida sempre lassù conduce
chi si fa dirigere con fiducia:
nel sempiterno Regno della Luce.
Come far con parole solamente
a descrivere ciò ch'è impossibile
a comprendere con l'umana mente?
Il paradiso è luce infinita,
una radiazione luminosissima
costituita d'amore e di vita.
Io vidi che v'era in essa immersa
una varia schiera di angeli e santi,
ed era una moltitudine immensa.
Gli spiriti uniti in coro osannante
ben disposti in nove cerchi concentrici
che abbracciavano un punto sfolgorante.
Al centro dei cerchi c'era una sfera,
un globo puntiforme ed infinito
fonte di beatitudine eterna.
Era composto da tre globi uguali
di color diverso e compenetrati
in una singola sfera perfetta.
Parean petali di un'immensa rosa
i sinuosi cerchi celestiali,
una rosa variopinta e radiosa.
I petali purpurei del fiore
erano formati dai tanti martiri
e avevano un peculiare fulgore.
Dai settanta milioni di cristiani
che avevano versato il proprio sangue
in duemila anni di persecuzioni.
Avevano patito ogni martirio
loro inflitto dai nemici di Cristo
indotti dal satanico delirio.
Son ben noti nell'ecclesiale storia
i molti martiri miei conterranei
che raggiavano di gioia e di gloria.
Uno odierno: Padre Pino Puglisi,
ucciso pei suoi coraggiosi impegni
che ai servi di Mammona erano invisi.
I perseguitati per la giustizia
Livatino, Falcone e Borsellino
saziati eran di vittoria e letizia.
Uscimmo dal sommo sole, lassù,
indi mi destai e mi ritrovai solo
nel nostro misero mondo, quaggiù.
(Testo poetico 2° classificato nel premio "Trofeo Penna d'Autore".)
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