In punta di piedi m’appari in un sogno
avvolta in un vestito di seta fine
risvegliando una ghirlanda di ricordi,
cicatrici d’amore d’ una primavera profumata
in cui tra le lenzuola reggevo la tua mano
ultimo appiglio del mondo
e d’afose notti di mezz’estate
in cui le orme dei nostri passi sulla battigia
lasciavano una scia di libertà.
Poi ti rivedo sparire nella nebbia di novembre,
una densa coltre di panna sui nostri pensieri,
timbrandomi il lasciapassare della solitudine.
Fiorisce luce, ed è come se il cuore tremasse
al suono acuto dell’antica sveglia.
Aperte le persiane fatiscenti,
scendo in un dedalo di vie
lastricate di memoria
del tempo dell’amore perduto.
Ora sei la pietra spezzata, l’albero senza radici
e faccio naufragio nel mare della nostalgia
con una caravella di ricordi
tra l’indifferenza dei passanti
tale al passero che tenta il volo
ma cade senza destare stupore.
Pubblicata per due numeri consecutivi dalla rivista mensile nazionale Poesia nel 2010
Letta nel 2016 al Teatro Filodrammatici di Milano con Giuseppe Conte e Tomaso Kemeny
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