Pubblicato il 04/09/2025 07:41:35
Sono disteso sul letto. La stanza d’albergo non ha niente da dire: un armadio chiaro, una scrivania vuota, un televisore acceso che gracchia immagini già viste. Il pianoforte scordato sta sempre lì. Sposto lo sguardo verso la vetrata. Fuori c’è il buio, e in mezzo al buio la luna. Immensa. Taglia il mare e lo accende, lasciando una scia che sembra una passerella sospesa. Le onde sbattono contro la riva come se volessero ricordarmi che il mondo è più grande di questa camera. Una vela si agita lontano, nel riflesso argentato. È l’unico movimento dentro la calma irreale della notte. Guardo e mi lascio prendere. Poi, inevitabile, la domanda arriva: lei dov’è? Il pensiero mi graffia ma lo lascio andare. Dalla stanza arrivano le risate stanche di alcuni astanti. Rientro. Meglio fermarsi qui, prima che la luna mi faccia a pezzi.@G.L. febbraio 2015
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