:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Prosa/Narrativa
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 601 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Fri Dec 5 07:13:40 UTC+0100 2025
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

L’Uomo Nero

di Giuseppe lonatro
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 22/09/2025 07:27:29

   

    Loris lasciò la casa con la convinzione che fosse per sempre.

Non lo era. Lo attendeva solo un allontanamento temporaneo dalla famiglia, ma in quel momento la parola “temporaneo” non aveva alcun significato.

    Il collegio dei preti gli apparve come un luogo fuori dal tempo, dove la vita era ridotta a regole, silenzi e punizioni.

    Attraversò il corridoio con la valigia rossa tra le mani, La madre dietro che lo osservava, lui non si girò. Sulle pareti, i ritratti degli Abati defunti lo fissavano con occhi anneriti dal tempo: secoli di autorità e obbedienza distillati in quegli sguardi morti. Avvertì un gelo che non apparteneva all’inverno, ma a qualcosa di più profondo: la certezza che qui la libertà era un errore che nessuno avrebbe tollerato.

    Gli sventurati compagni gli sembrarono subito irreali: visi pallidi, corpi piegati, ragazzi che avevano smesso di essere ragazzi. Erano ombre costrette a vivere, e in ognuno di loro intuiva un nemico invisibile che li rosicchiava dall’interno.

    La notte, nel silenzio che gravava come una colpa, restava sveglio sulla branda. Sotto il materasso infestato teneva nascosto un quaderno. Scriveva con mani tremanti parole senza forma: versi storti, racconti di assenze, immagini di fantasmi che forse non erano meno reali dei preti che lo sorvegliavano. A volte un rumore spezzava il buio: un “tac, tac” regolare. Era il passo dell’“uomo nero”, il bastone che scandiva l’ordine, pronto a colpire. E in quell’attesa di violenza c’era la vera tortura.

    Le giornate erano tutte uguali: ginocchia sui ceci, schiaffi improvvisi, prediche ripetute fino a svuotarsi di senso. Loris provava dolore, ma non lo riconosceva come nemico. Gli sembrava, piuttosto, la condizione naturale dell’esistenza: subire, stringere i pugni, resistere. Non abbassare la testa diventava il suo unico gesto di libertà.

    Tentò più volte la fuga, scavalcando muri medievali, ritrovandosi per qualche ora nel mondo che ricordava suo. Ma anche fuori dall’abazia l’aria gli appariva diversa, contaminata da un sospetto: che non ci fosse davvero un altrove possibile. Intuì segreti e ipocrisie, vizi nascosti dietro le tonache, desideri che si consumavano di nascosto. Ma nulla di tutto questo lo liberava.

    Rabbia e rancore lo portarono più volte a maledire la famiglia. Eppure, in fondo, sapeva che non c’era davvero nessuno da accusare. Forse tutto quello che subiva era già scritto nel suo carattere, nel modo in cui aveva scelto di opporsi al mondo.

    Perché, anche in quel luogo di punizioni e menzogne, Loris sentiva che il dolore non veniva solo da fuori. Era dentro di lui, e non avrebbe smesso di accompagnarlo.

 

         G.L. 2022 - 25

 

 


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Giuseppe lonatro, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Giuseppe lonatro, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: Nietzsche sulle dune (Pubblicato il 09/11/2025 05:03:37 - visite: 261) »

:: L’hanno vista arrivare (Pubblicato il 07/11/2025 06:10:27 - visite: 240) »

:: A cosa stai pensando (Pubblicato il 01/11/2025 06:59:03 - visite: 312) »

:: Confessioni di un uomo di cera (Pubblicato il 31/10/2025 18:07:43 - visite: 393) »

:: L’uomo con il turbante (Pubblicato il 30/10/2025 12:06:36 - visite: 367) »

:: Nato ribelle (Pubblicato il 28/10/2025 06:24:57 - visite: 327) »

:: Il terzo figlio (Pubblicato il 27/10/2025 19:06:13 - visite: 346) »

:: Il profumo di un uomo (Pubblicato il 23/10/2025 23:03:36 - visite: 338) »

:: Gli Insetti (noir esistenziale) (Pubblicato il 23/10/2025 22:51:02 - visite: 331) »

:: Angelo (Pubblicato il 21/10/2025 06:08:35 - visite: 427) »